“Una decisione obbligata vista la situazione del contagio che ha travolto l’intero basso Molise ma, come purtroppo accade da un anno, assunta in netto ritardo e inseguendo il Covid”. E’ l’accusa che il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Patrizia Manzo, rivolge al Governatore Donato Toma, il quale “ha praticamente blindato migliaia di cittadini in una enorme zona rossa all’interno di una regione in fascia gialla, con un’ordinanza arrivata sulla scorta di una relazione dell’Asrem che, evidentemente, ha sottovalutato per giorni quanto stesse accadendo in una vasta area dove, peraltro, gli spostamenti dei lavoratori sono maggiori data la presenza di numerose industrie e aziende. Sono mesi che si inseguono i contagi, che non viene fornito ai cittadini un report dettagliato, che i sindaci lamentano l’assenza di comunicazioni tempestive: ieri sera si è ripetuta la solita storia che parla di approssimazione”.
“Questo – spiega il Consigliere Manzo – perché di un provvedimento urgente e assolutamente rigoroso l’area del basso Molise aveva assoluta necessità da almeno una settimana; e forse anche perché il numero di casi, che vanno contestualizzati e analizzati in maniera complessiva e non considerati solo all’interno del perimetro circoscritto dal bollettino quotidiano redatto dall’Asrem, non è stato studiato con il rigore necessario. O forse perché è più facile decidere di chiudere tutto in fretta e furia, non considerando le esigenze di migliaia di persone che hanno dovuto fare i conti con la chiusura delle proprie attività commerciali senza nemmeno il tempo di organizzarsi per tamponare danni ulteriori. È stato perso tempo quando ce n’era, quando invece sarebbe stato utile organizzare un’assistenza sanitaria con tempestività e quando sarebbe stato importante potenziare l’assistenza territoriale, l’unica soluzione in grado di evitare quanto sta avvenendo negli ospedali. Queste ‘non scelte’ sono state dettate dalla leggerezza con cui questa maggioranza ha affrontato l’emergenza pandemica, concentrata com’è su giuramenti d’onore, maldicenze e annunci roboanti di soluzioni che invece arrivano sempre dopo. Quando è troppo tardi. Il territorio che da oggi è zona rossa, fino a qualche giorno fa, poteva contare su una sola Usca, e può contare ancora oggi su un presidio ospedaliero che trasferisce decine di pazienti al Cardarelli che però è al limite dei posti letto disponibili. Infatti ora ci si accorge che bisogna fare ricorso a strutture ospedaliere extra regione, che i privati accreditati devono mettere a disposizione posti di malattia infettiva, che probabilmente qualcosa non ha funzionato quando, invece, il senso di responsabilità della politica avrebbe dovuto prevalere”.